Giardini Di Via Locchi Campioni

I Giardini di via Locchi si laureano campioni per la quarta volta nella loro ultraventennale gloriosa storia societaria, al termine di una fantastica cavalcata, attraverso mille emozioni, tante soddisfazioni, attimi di panico, grandi abbracci e picchi di gioia pura… Un po’ di timore alla vigilia aleggiava, lo confidiamo… Perché il calendario era a dir poco burlone… con terza e seconda, entrambe ancora in corsa, nelle ultime due giornate. Primi per tutta la stagione, col rischio di vedersi sfuggir via di mano la fetta biscottata con la Nutella, proprio sul traguardo… Ma bomber Lamioni era stato ben chiaro. Lo portiamo a casa noi! E sentirlo dalla bocca di un pessimista cosmico come lui, ci aveva invitato a credere…Nessuno pensava ad inizio stagione che fosse davvero possibile… L’età media avanzata, i tanti acciacchi nel team, le importanti novità nelle convocazioni e nella rosa… Invece le idee del Patron, fonte di dibattiti ad inizio avventura, quest’anno si sono rivelate la vera arma in più e il miracolo è avvenuto, ancor più con pieno merito. La prima citazione va proprio al veterano Zatteri, costretto dai tanti acciacchi ad assistere, più che a giocare… Il fondatore del club non si è perso mai una partita, ha vissuto ogni attimo, convinto che l’impresa fosse possibile. La sua idea di rinnovamento, inteso come necessario e produttivo, è andata comunque oltre le più rosee aspettative ed ha stupito persino lui. I giovani Bottai e Pellegrini sono cresciuti in modo davvero esponenziale, dimostrando grandi capacità di apprendimento, attaccamento alla maglia, voglia di emergere e orgoglio, oltre ogni aspettativa. Grandi doti destinate a far accrescere la loro esperienza, che vanno ad aggiungersi alle loro innate doti sportive e balistiche. I senatori hanno favorito il loro integrarsi con grande saggezza, senza polemiche, agendo in modo costruttivo. Tutto è andato per il meglio e anche la fortuna ci ha messo del suo, viste le tante gare vinte di un sol goal… A questi fattori innegabili, si sono aggiunte una serie di circostanze più che positive… Uno Steo Dimita, campione vero e completo, finalmente disponibile al 100%… Un Tommy Viappiani, portiere titolare pazzesco, produttore di punti a valanga, un gruppo di persone che si vogliono un gran bene anche fuori dal campo… e quest’ultimo fattore, non è certo una novità. La sfida col Loto metteva in palio tutta la stagione e per certi versi, l’intera storia dei Giardini, messi di fronte a quest’improvvisa opportunità… La squadra si presenta al campo priva di Tommy Viappiani, ma, grazie alle telefonate supplichevoli del Patron, tra i pali riecco Manetti, per gentile concessione della futura moglie, visto che il numero 1, per esserci, fugge dal gran finale del loro corso pre-matrimoniale… Quanto a classe ’78, riecco anche capitan Maschio, con tutta la sua saggezza tattica, a completare gli 8 effettivi di partenza, che poi sarebbero 10 visto che anche gli acciaccati Zatteri e Frosini si presentano in campo con la maglia. Abiti seri da dirigente invece per il presentissimo Sborgi. Per ben 7 minuti i Giardini reggono bene, ma gli assalti del Loto sono continui, soprattutto grazie all’estro di Campanile e alla potenza di Bomber Misu. Una fase di studio che vede i rivali fautori di un miglior gioco, ma i Giardini capaci di rischiare zero. A sbloccarla ci pensano quelli che saranno i due principali eroi di serata… Il prestigiatore Bandini, che imbastisce una super azione in solitaria, ed il Gallo Bottai, che la finalizza… Il goal apre però il momento più buio del match arancio. La squadra resta abbottonata a subire gli avversari, con fare rinunciatario e timoroso, e il Loto prende pericolosamente campo. Manetti è chiamato al miracolo su una prima pericolosissima conclusione, ma non può niente al 14esimo, quando l’arbitro, con fare clamoroso, convalida un goal totalmente inesistente. Un volenteroso Pellegrini era scivolato sulla linea di porta, salvando addirittura col volto, ma gli avversari ci provano, esultano, e l’arbitro ci casca… L’1-1, per giunta ingiusto, fa salire il nervosismo tra i nostri, soprattutto tra i più giovani… Il Loto ringrazia e diviene assoluto padrone del campo. La crisi di gioco e soprattutto di nervi, termina al minuto 20, quando su potente diagonale di Steo Dimita, il bomber Lamioni mette la zampata quel tanto che basta, per correggere in rete per il nuovo vantaggio arancio… Qualche minuto ancora di sofferenza, poi si intuisce, che col Bandini di serata, per gli altri, c’è ben poco da sperare… Quando manca un solo minuto al riposo, il prestigiatore confeziona una di quelle sue reti magiche, che lasciano tutti a bocca aperta… E’ il suo ventesimo sigillo stagionale, e pesa come un macigno… Il forte Campanile è in panchina a rifiatare, i Giardini e soprattutto Bandini, capiscono che è il momento di premere e, in pieno recupero, su superba percussione di capitan Maschio, il numero 23 pesca subito la sua doppietta personale… Andare alla pausa, sul 4-1, non significa ancora nulla, beninteso, ma i nervi sono improvvisamente più distesi… La ripresa inizia con un nuovo miracolo a firma Manetti… Un sensazionale volo plastico a togliere le ragnatele dall’incrocio… Per scacciar via ulteriori rischi, i Giardini confezionano subito la quinta rete… Quella che per fattezze ed esultanza, passerà forse alla storia come la rete scudetto… Steo Dimita libera di tacco per Lamioni… Il lob del bomber è sopraffino e va a premiare la corsa di Bottai… Il Gallo, nonostante subisca un intervento omicida da parte del difensore rivale, scaraventa in rete con tutta la rabbia possibile, il tiro del 5-1, suo ventesimo goal in campionato… Il patron si fionda in campo, i compagni lo seguono, e sul Gallo si forma un capannello da paura… Un’esltanza da lacrime… Ma non è finita… L’unica volta in cui a Steo DImita scappa il bomber Misu, questi confeziona un goal da urlo… Un diagonale pazzesco che si insacca sul palo più lontano… 5-2 che potrebbe dare linfa vitale alla loro rimonta… Fortuna che l’arbitro compensa l’erroraccio del primo tempo, concedendo ai Giardini un rigore davvero generoso, al termine di una pregevole azione Lamioni-Bottai… Antonelli, ormai “Mina” di fisico e di fatto, si incarica del penalty e, con una potenza indescrivibile, mette la sua firma nel tabellino di questa epopea. Il 6-2 li ammazza. Ormai in campo ci sono solo i Giardini, che ad ogni contropiede possono dilagare. Bottai, con un incredibile auto tap-in, sigla la sua personale tripletta, poi sale in cattedra il Chino Pellegrini, finalmente sereno, che a risultato acquisito si sente più libero dal gran lavoro tattico che lo ha contraddistinto e fa partire due bolidi dei suoi, per una doppietta personale da urlo, confezionata in una manciata di secondi… Nelle fasi finali, quel gran signore del bomber concede una meritata passerella al Patron… Pochi palloni toccati e smistati da lui, ancora sulla via del recupero, un passaggio in verità un po’  impreciso, che facilita al Loto la realizzazione del terzo goal, ma poi quella musica… Quel triplice fischio che il fondatore del team più di ogni altro voleva vivere dal campo… E’ SCUDETTO! Scatta la festa… Il delegato CSEN consegna subito un simbolico trofeo alla squadra, che posa per le rubriche della federazione, accompagnata anche dal grandissimo Pippo Pieri, affacciatosi sugli spalti. Poi tutti sotto la doccia, anche uno Sborgi vestitissimo… Cori, grida di giubilo, lo spogliatoio impazzisce di gioia… Chi ne ha ancora passa alla Guerrina per un brindisi scudetto, ma non finisce qui… La notte è giovane… Sei temerari giardiniani si fiondano in centro, per un secondo brindisi, ben più corposo, presso il Platz in piazza dei Ciompi… A seguire Kebabbino… Poi torna la sete… Tutti al Viktoria, per shottino con musica… Manca solo una cosa da fare… Ormai il gomito è altino e non si bada al Galateo… I Giardini si fiondano in via de’Neri, sotto l’insegna del locale rivale dell’intera stagione, All’Antico Vinaio, e via di nuovo cori, canti, grida di giubilo… Una notte che non dimenticheremo, questo è sicuro… E un campionato su cui occorre posare le fondamenta per numerose esperienze positive ancora possibili, a partire subito dall’immediata prestigiosissima TopLeague provinciale… Ma ora godiamoci il momento… Si parla già di imminente festa scudetto nel terreno del Patron… Vi terremo aggiornati. ORA GODEREEEEEEEE…. GODEREEEEEEEEEEEE….

 

Presa La Capitale

 E’ successo davvero… I Giardini di via Locchi sono passati anche da lì… Roma… La capitale… E non è stata un’apparizione anonima, anzi… La squadra, nonostante l’emergenza assenze e infortuni di questi tempi, ha onorato a pieno il primo storico incontro contro la nuova squadra amica e gemellata, la prestigiosa “SELEZIONE GUARDIE VATICANE”, vincendo per 4-3, dopo una dura, combattuta e soprattutto sofferta battaglia sul campo. I 14 giardiniani partiti per la spedizione (7 giocatori, 4 bellissime wags e tre pupi), si danno appuntamento in un luogo fuori dai circuiti turistici, ma per gli intenditori famoso in tutto il mondo… La convocazione è fissata infatti per le ore 12:00 del sabato al Trapizzino in Testaccio, proprio per degustare, con grandissimo anticipo rispetto al match, questo succulento triangolo di pizza farcita che fa impazzire i romani… Tutti puntuali, tutti eccitati e pronti a questa nuova avventura, tranne il presidente Bandini, che, come da accordi, arriverà preciso per il match col suo superveloce treno speciale… Un po’ di panico per le affollate e anarchiche strade di Roma, poi tutti al Camping Fabolous sulla Ostiense, dove i Giardini allestiscono un vero e proprio villaggio Gvl, con tende, igloo e simili, atte a contenere tutte le anime arancio. Allestiti gli alloggi, via tutti nello splendido impianto piscine del campeggio, per un pre-partita di puro relax che non ha precedenti nella nostra pur fittissima storia… Vasche, giochi, idomassaggio, bevute fresche… Gli avversari, di guardia in Vaticano fino alle 17:00, vedono alcune foto e già un po’ rosicano…;-) Alle 17:00 docce e fuggi fuggi generale, c’è già il presidente Bandini al campo che attende il resto della squadra. I Giardini si radunano quindi al gran completo al Centro Sportivo LeSalle e conoscono finalmente i nuovi amici a distanza. E’ capitan Maschio che suggella l’amicizia tra le due compagini, consegnando loro un litro del nostro prodotto più prelibato… Il Limoncello Zatteri. Bomber Lamioni si presenta con la borsa al campo, ma in extremis decide di non rischiare, dato il recente infortunio muscolare. I Giardini si ritrovano in 6 effettivi, viste le assenze contemporanee anche dei vari Sborgi, Frosini, Bottai, Pieri, Viappiani e del neo-papà Antonelli. Rimaneggiati e comunque manco messi bene… Manetti e Zatteri giocano di fatto con pesanti acciacchi ancora da smaltire. La partita da subito non si presenta facile. Gli avversari sono in 5 precisi e tutti giocatori di calciotto, ma ne hanno di più… Corrono tanto, eccezion fatta per l’amico comune, il mister Luca Caravella, talentuoso, ma un po’ più fermino rispetto agli altri, costretto a giocare a causa del numero esiguo di presenti… Le guardie vaticane passano in vantaggio con merito, dopo un inizio completamente di marca loro, con Manetti che si fa un po’ sorprendere da un tiro da fuori… Ma sarà l’unico neo della prestazione dell’eroico portiere arancio, che per il resto chiude con destrezza felina ogni varco, invogliando i Giardini alla reazione. La scossa la dà capian Maschio, con un bel goal dal limite che suona la carica ai suoi. Del migliore in campo, Steo Dimita, la rete del 2-1, da due passi, dopo un’incredibile carambola di tocchi in area piccola. A pochi minuti dalla fine della prima frazione, una guardia sigla con un meraviglioso tocco di spalla, il goal del 2-2… Maschio, Bandini, Manetti, tutti dormono un po’ in tale circostanza, ma davvero bravo lui ad imbastire una roba tanto sorprendente quanto pregevole. Prima della fine del tempo i Giardini tornano comunque avanti… Uno spompissimo Zatteri, tanto scassato quanto voglioso di esserci, mette al centro un pallone per Maschio, ma un difensore avversario facilita il compito ad entrambi siglando un goffo e sfortunatissimo auto-goal. Nella ripresa squadre lunghe, calano pure loro, si cerca di contenere, di non rischiare… Nell’unico calo di concentrazione del suo match, capitan Maschio si fa infilare in dribbling per il nuovo pari avversario… Il sogno di vincere a Roma parrebbe svanito… Quando proprio al 50esimo, il meno TEOlogico di tutti noi (non a caso si chiama STEO) purga le guardie con un siluro beffardo che sorprende sul primo palo il pur fortissimo portiere rivale. E’ il 4-3 tripudio… Ci sarebbe tempo anche per un quinto goal, data l’azione devastante di Bandini, che serve a Zatteri, tutto solo, una palla-goal da urlo. Ma il Patron colpisce il maledetto palo interno, forse con lo zampino mistico del loro Patron, quel Papa Francesco a cui forse 5 parevan troppi…;-) Nel post-gara cena tutti assieme come programmato, proprio all’interno del circolo, per poi raggiungere in metro il centro per una passeggiata giardiniana da Fontana di Trevi a Piazza di Spagna… Tutto molto bello davvero… Per gli Stei serata speciale, vista la bella sorpresa di marca Stea, che regala al promesso sposo, il meraviglioso spettacolo del Colosseo di notte. I Giardini di fatto rincasano tutti tardi, soprattutto i nottambuli Lamioni, Valiani e Bandini, che camminano fino a Campo di Fiori e ritorno… Ma neanche la nottata insonne e terribile (mazza quanto russa Bandini..) non impedisce alla comitiva di lasciare, puntuali, alle 10 del mattino dopo, il Camping Fabolous, per una culturale ed indimenticabile visita del centro con la guida inimitabile del dottor Paolone Antonucci (GRAZIE MILLE PER LA PAZIENZA E LA DISPONIBILITA’). Circo Massimo, Campidoglio, panorami mozzafiato, chiese, Fori imperiali, un tragitto già di per sé unico, reso vivo dalle sue parole… Terminato il culturale, i Giardini si tuffano nel cibo, presso la nota trattoria tipica romana in zona Eur “COTTO E MAGNATO”… Fave, pajata, code alla vaccinara, abbacchio, c’è tutto il clou della cucina capitolatina, che quasi si sviene dalla bontà… Ma non finisce qui… Prima di ripartire gran parte del team concorda altre due tappe culinarie speciali… Il Tempio della Grattachecca sul lungotevere… E quel Tiramisù Pompi al Ponte Milvio, che non ha certo bisogno di presentazioni… Non ci siamo fatti proprio mancar niente… Che trasferta ragazzi… Un nuovo e preziosissimo tassello nello storico e meraviglioso MOSAICO GVL;-)… Speriamo che l’esperienza si possa ripetere e soprattutto che le Guardie Vaticane mantengano la promessa e vengano a loro volta a trovarci a Firenze!!

 

Week-End Coi Baruconi

 La quarta tournée dei Giardini in Veneto, in visita agli amici gemellati Baruconi, oltre al solito gran divertimento, alle ricche mangiate e ricchissime bevute, regala incredibili successi sportivi ai nostri, che vanno oltre i limiti dell’umano. Dei 21 giardiniani che raggiungono Verona (incredibile record!!), Steo Dimita, Antonelli, Zatteri e famiglie arrivano addirittura al venerdi, per godersi in anticipo le bellezze notturne del centro storico scaligero, i mercatini di Natale e le incredibili cotolette della Colonna. Ma al sabato, di prima mattina, quando ha inizio il primo evento sportivo, torneo di tennis barucone/giardiniano, tutti i convocati e le loro famiglie, un po’ alla spicciolata, raggiungono il centro sportivo di via Mancalacqua. Si inizia col Patron Zatteri che si fa largo su Dimita con un 6-1 favorito dalla nottata particolare del buon Steo e dai bagordi della sera prima. Si prosegue con Alessandro Dotta, il grande acquisto tennistico per l’evento, che si scalda prendendo a sassate Sborgi e poi in finale Gvl il cognato Zatteri. Con gli onori del merito quindi è lui che sfida il Barucone prescelto, MatoMats Mr. Culoni, che viene liquidato in una ventina di minuti scarsi con un 6-0 senza storia. Vista l’alta categoria del nuovo adepto giardiniano, si decide di virare sul doppio, molto più equilibrato, ma, seppur con momenti di sofferenza, sono ancora i Giardini, con la coppia Dotta/Zatteri, a liquidare Culoni/Sugaman col 5-3 che assegna di fatto il primo evento sportivo ai Giardini. Subito dopo un rapido pranzo nel centro sportivo (in cui i giardiniani esagerano con la pasta in verità…), tutti sul sintetico indoor per l’attesissima sfida di calcetto. I Giardiniani schierano 8 effettivi (stringe i denti anche Bandini), e i Baruconi rispolverano tantissime vecchie glorie, come bomber Peru, come NicZelger, Sugaman, Henry Highfly seduttore senza pari, con addirittura bomber Pelo, alias Pelopen, in porta!! La partita è bella, sentita, combattuta, ma i Giardini appesantiti dalla pastasciutta sbagliano davvero troppo, soprattutto nelle retrovie con svarioni a firma Antonelli e Frosini, davvero non da loro. Ma nonostante la sofferenza la spuntano ancora una volta i nero-arancio, spinti soprattutto da un bomber Lamioni da urlo, autore di una cinquina, da sporadiche ma geniali giocate di Steo Dimita e dal sempreverde Patron Zatteri che confeziona una bella doppietta. Il primo goal del fondatore dei Giardini, è la rete numero 800 in carriera, festeggiata assieme ai compagni con gli anelli della Urban Dance a formare un grande 800 alle sue spalle… Prima del triplice fischio arriva il solito cartellino rosso per un gesto anti-sportivo di Antonelli, qui per tutti “RossoBoia”, poi festa grande per la vittoria numero 400 della storia del team, foto di rito e tutti a cambiarsi per il terzo e ultimo evento sportivo di giornata… Una roba da urlo… Il tanto atteso RAFTING nell’Adige!! Giardiniani e Baruconi si imbarcano dopo le 17:00 al porto del Ceo (Chievo Verona, proprio nel centro sportivo clivense). La comitiva foltissima (27 anime più tre guide) si sistema in gommoni da 10 posti, con un po’ d’ansia dovuta al rapido andamento del possente corso d’acqua. Dopo un velocissimo corso di iniziazione, giù nel fiume, prime manovre pratiche di affiatamento, prime figure (divertentissimi i vortici…), poi via per gli 8 kilometri e i 12 ponti del percorso che attraversa la città scaligera, dalle campagne di Chievo fino al centro storico. Suggestivi i passaggi sotto Castelvecchio, sotto i ponti scaligeri e romani, sotto tutti i monumenti principali, accuratamente spiegati dalle guide. Poi soste panoramiche, giochi nel fiume, mega-zatterone tra i gommoni, ed una “garetta” sulla distanza di due ponti, vinta in modo incredibile dal gommone che aveva Dotta e Manetti a vogare in prua, Zatteri, Frosini, Ilaria, Eleonora e Simona a rimorchio, e soprattutto i giovanissimi Massy e Viola a dettare il tempo… 1 9 2 6 1 9 2 6… Davvero momenti magici… Ma mai magici come l’attraversamento delle rapide… Sotto un paio di ponti in particolare, onde anomale, riflussi, giochi d’acqua, rendono la discesa difficoltosa, elettrizzante, adrenalinica… Davvero un’esperienza di ripetere. Dopo l’asciugatura (obbligatoria) collettiva nei vari b&b giardiniani, tutti a cena alla Poiana, rinomata trattoria veronese, con un’intera veranda dedicata alla nostra reunion. In tale luogo, nonostante l’ottimo cibo, il buon vino e la sfida sul riconoscimento di figurine anni ’80 e ’90, i Giardini piano piano si spengono ed iniziano a sentire un briciolo di stanchezza. In nottata arriva pure capitan Duccino, ma come toccano il letto i nero-arancio svengono… Tutti tranne Sborgi, la cui fidanzata al mattino dopo racconta gesta erotiche alla Siffredi… Di domenica mattina c’è chi riposa, chi passeggia per il centro, chi fa scorta di vino buono valpolicellese (ovviamente Steo…), ma a mezzogiorno tutti a gustare la pearà del papà di Silvia al b&b, con lingua e cotechino… Una prelibatezza davvero degna del rompete le righe finale, impreziosito dal “souvenir de Paris” dedicato a Bandini. Ma mentre la maggior parte dei giardiniani organizza il rientro verso la Toscana secondo i più variegati itinerari, una delegazione Gvl doc ovviamente presenzia allo Stadio Bentegodi per HellasVerona-Fiorentina… In un week-end così denso di successi non poteva certo deludere la Viola… Finisce 2-1 per Firenze, con reti di Gonzalo Rodriguez, Nico Lopez e Cuadrado e con una nuovissima felpa del Patron, modello SIMMIE d.b., cimelio unico di un week-end davvero indimenticabile. Distrutti, esausti, ma con un sorriso sornione a 200 denti, la maggior parte dei nostri si riunisce a sera nella nuova bellissima casa di Steo, per assistere tutti assieme al derby della Madonnina. Buonissimi tutti i piatti prelibati preparati degli Stei, maestri di ospitalità, decisamente meno buona la qualità del derby, ma la compagnia, che è tutto, è la solita che da ore, giorni, ha fatto ancor più grande il nome dei Giardini in giro per l’Italia. Che vanto, che onore, che soddisfazione… CENTO, MILLE DI QUESTI FINE SETTIMANA A TUTTI… E, ovviamente e senza scherno, LUNGA VITA AI BUTEI!!

Francesco Flachi E’ Un GVL

Neanche ci rendiamo conto di chi stiamo parlando… Giusto ieri patron Zatteri rinfrescava a tutti la memoria, tempestando di dati pazzeschi la chat dei Giardini… L’attaccante Francesco Flachi, nato l’8 aprile del 1975 a Firenze, quando furono fondati i Giardini di via Locchi calcio a 5, nel 1996, alzava al cielo la Coppa Italia con la maglia della Fiorentina… Quella sera, sul prato del Franchi, letteralmente sommerso dai tifosi, molti di noi erano lì, ad attendere quella gloriosa Viola di mister Ranieri… Lui era alla prima vera soddisfazione della carriera, noi, calcettisticamente, eravamo appena nati. Considerato il più grande talento calcistico nato sul suolo fiorentino, perlomeno negli ultimi 30 anni, Flachi vanta in carriera due titoli di capocannoniere assoluto di Coppa Italia (1999-2000 e 2006-2007) con la maglia numero 10 della Sampdoria, quella che sente come tatuata sulla pelle. Con la Samp ha realizzato la bellezza di 112 reti, molte in serie A, alcune, davvero celebri, in rovesciata volante… Reti che resteranno nella storia del calcio italiano e che ancora oggi spopolano su YouTube. Trattasi del terzo miglior marcatore di sempre nella storia doriana. Meglio di lui solo Vialli e Mancini, per una ventina di goal… Li avrebbe certo presi senza le pesanti maxi-squalifiche che gli hanno di fatto accorciato la carriera. Francesco Flachi, uno che vanta persino una convocazione in nazionale, seppur senza esser mai sceso in campo in azzurro, decide improvvisamente, a 38 anni, di scendere in campo con la maglia dei Giardini di via Locchi… Una roba che apparentemente non sta né in cielo né in terra… Tutti noi ci ricordiamo la curva Fiesole che cantava a squarciagola negli anni ’90: “IL RAGAZZO GIOCA BENE, IL RAGAZZO GIOCA BENEEEEE!…”… Quel ragazzo… ora cresciutello in verità, decide di mischiarsi a noi, umili, ma appassionatissimi, calcettofili… Basterebbero questi dati incredibili a far capire come la stima nostra, nei suoi confronti, sia davvero illimitata. Stima che viene amplificata oggi dal fatto che, conoscendolo di persona, sappiamo apprezzare la sua genuinità, la sua spiccata simpatia, il suo enorme sapere di calcio. Quello che non era minimamente pronosticabile è la reciprocità di tale sentimento. Anche Francesco ci stima. E le sue parole all’esordio, all’uscita dal campo, commuovono ancor più della sua prestazione mirabolante, che ha permesso ai Giardini di battere 4-3 una squadra pluri-campione di Toscana, pressoché imbattibile, come il Sorgane. Queste le testuali parole di Francesco: “Ragazzi, a vedervi al Panino, non vi davo due lire. Pensavo -questi fanno ridere…-:-)… Invece siete la squadra di calcio a 5 in assoluto più forte con cui ho giocato. Non scherzo. Conoscete il gioco, siete ignoranti al punto giusto e siete un bel gruppo affiatato. Mi sono davvero divertito e tornerò sicuramente…”… Poi, nel post-gara, piovono commenti sul match, sentitissimo anche da lui, e considerazioni che faranno epoca… “Emerson! (Rivolgendosi al Serma…) Che giocatore che sei Emerson!!”… Il suo preferito è stato senza dubbio il portierone Manetti: “Faresti comodo anche alla Fiorentina! Ha fatto delle parate incredibili… Mi ricordavi Dida nella finale di Champions col Milan…”. Col Patron poi le battute più divertenti: “Riccardino! Dormirai stanotte Riccardino?? Ti aspettavi di fare goal su un mio assist!”… Risposta: ovviamente “no” ad entrambe le domande… E poi il numero di maglia… Quel magico 53, che i Giardini temevano di affibbiargli in base ad un mero calcolo ordinario (è il 53esimo tesserato dle club), e che invece ha apprezzato eccome. 53 è l’anno di nascita della madre… Manco a farlo di proposito… Poi, sono sempre sue parole: “5+3 fa 8, il mio giorno di nascita”! E la sua muta nuova di zecca se l’è subito portata a casa gelosamente per le prossime apparizioni in Gvl. Perché Francesco tornerà. Lo ha garantito. Metterà il suo estro, la sua esperienza, i suoi incredibili numeri, a servizio dei Giardini di via Locchi. 30 gennaio 2014. Una data che non scorderemo mai. Un giorno in cui, nel nostro piccolo, siamo entrati anche noi nella storia del calcio. Ci siamo sentiti davvero parte di un qualcosa di grande. La semplicità, la disponibilità, la semplice voglia di divertirsi di questo fenomeno (oltre al grandissimo corteggiamento del giardiniano DOC Pippo Pieri, il primo a credere in tale sogno e, non a caso, colui che lo ha rapito al Panino nel pre-partita!!), hanno reso possibile questo momento unico, questo ennesimo sogno nero-arancio divenuto realtà.