Un solo goal e molte caraffe…

Il test di apertura della fase estiva va molto male in campo e molto bene a tavola, una roba insomma che sta diventando abbastanza un’abitudine… I Giardini tentano di approcciarsi al torneo estivo di Castello, organizzando un’amichevole contro gli storici rivali del Rifredi ‘78… Forse era il caso di scegliere un’avversaria più alla portata di questi tempi, per garantire la sopravvivenza a quel pizzico di entusiasmo ancora presente, dopo una stagione con più bassi che alti nonostante la categoria Easy affrontata. Il Rifredi78 sembra non invecchiare mai… I suoi tre veterani in campo (il quarto, il Muggia, funge egregiamente da mister in panchina), tutti over 44, ancora girano a meraviglia, e chiunque trovino per far numero, entra subito nei loro automatismi che veleggiano a memoria. Difficile per chiunque affrontarli e, non è un caso, a breve inizieranno il loro ennesimo Torneo Biancoverde, quello vero, nel quale collezionano un fiotto di prestigiosi secondi posti. I Giardini, che quel torneo una quindicina di anni fa lo vincevano proprio in verità, oggi probabilmente avranno difficoltà nell’affrontare anche il prescelto torneo estivo “Senza Fiato” di Castello, riservato ai non tesserati Figc, ma è inutile piangersi addosso… Per noi il tempo è passato in modo diverso… Qualcuno dei nostri veterani oggi ha di fatto abbandonato la nave e ne sentiamo terribilmente la mancanza. Chi resta magari dà tutto in campo, ma non durante la settimana, questo sembra evidente. Allenamenti zero, acciacchi, dolori, prestanza atletica ai minimi termini, in campo scendiamo ormai con l’unico scopo di vivere la serata tra amici con i super post-partita che non mancano mai, che magari è pure giusto così, basta esserne consapevoli e non restarci troppo male quando i risultati finali sono schiaccianti sconfitte. Ieri, diciamoci la verità, è una di quelle serate in cui un po’ male ci resti… In una recondita parte del cervello speri ancora di rivivere le gare equilibratissime di qualche anno fa, in sfide sempre sentite e blasonate, ma sembra non esserci più partita e questo un po’ brucia. Se al dato di fatto che ormai tra noi e loro c’è proprio una differenza di categoria, si aggiungono poi un po’ di sfighe episodiche, tipo la crisi allergica mostruosa che ha colpito la nostra giovane speranza Matera, o la serata storta di Pieri tra i pali, comunque salvatore della patria vista l’emergenza in tale ruolo, ecco che la frittata si spiega da sola. I Giardini passano addirittura in vantaggio in avvio, con una punizione a due trasformata in due tempi da Lamioni. Ma è un vantaggio che dura pochissimo. Sul fronte opposto Valiani, protagonista suo malgrado di un miss-match netto, si perde il dirimpettaio Milani sullo strappo ed è subito 1-1. Nella prima frazione la squadra regge bene a livello difensivo per lunghi tratti, ma non propone assolutamente nulla ed il portiere rivale resta di fatto inoperoso. La sterzata a favore del Rifredi arriva nei minuti finali della frazione, con un paio di goal sui quali Pieri poteva far meglio, ma alla lunga, se stai sempre chiuso e non proponi nulla, il tracollo è piuttosto inevitabile. Nella ripresa gli avversari sembrano accusare un po’ di stanchezza ed il possesso diviene dominio giardiniano. Ma è un possesso ancora molto sterile. Loro si chiudono benissimo, corrono il doppio, hanno tanta più voglia di vincere, più idee, più basi. Giocano con i nostri come il gatto fa col topo. Qualche occasione i Giardini se la procurano in questa fase, ma niente di così clamoroso. Quando un poco lucido Sinameta regala un pallone abbastanza inspiegabile alla ripartenza rivale, arriva il punto del 4-1, che chiude di fatto ogni speranza di rimonta. Nel finale di gara, con la squadra ormai sbilanciata e scoraggiata, arriva anche il quinto goal, che chiude i conti sul pesante 5-1 finale. Pur consapevoli (o perlomeno speranzosi) che al Torneo Senza Fiato squadre simili non dovremmo incrociarle, si esce dal campo con quell’amaro in bocca tipico delle serate in cui ti chiedi dove sia finita quella meravigliosa macchina da calcetto che eravamo… Quell’amaro in bocca che solo una tavolata da Bobo può addolcire… E più precisamente 10 caraffe da un litro, due di spritz e 8 di birra ghiacciata… In quei momenti la malinconia lascia il posto alla gioia di vivere e la comitiva riesce sempre e comunque a voltare pagina e guardare avanti…