Magari 20 anni fa…

Magari 20 anni fa simili partite non le perdevamo… Oggi, pensare di giocarsela con avversari così esplosivi, con un simile gap atletico e fisico a loro favore, rasenta davvero l’utopia. Non resta che sperare che, alla lunga, come del resto accaduto lo scorso anno, la seria, numerosa e partecipata rosa giardiniana, possa approfittare di qualche loro inciampo organizzativo… Giusto quello. Scoccia, perché i ragazzi del Vinaio a calcetto proprio non giocano, proprio non sanno cosa sia… Oggi però il calcetto provinciale è questo… Squadre simili, pur prive di una vera identità di gioco futsal, riescono ad imporsi e, come nel loro caso, a giocare (e perdere solo ai rigori) una finale TopLeague, solo basandosi sulla propria irruenza fisico/atletica… Scoccia anche perché questi simpatici proprio non sono… Se la sentono molto e invece di pensare a giocare e a godersi la bella vittoria in corso, non perdono occasione per parlare, piangere, lamentarsi… No, simpatici proprio no. Scoccia avvisarli, dalle pagine di questo sito, che converebbe loro godersi di più il momento, perché chi gioca in questo modo non ha lunga vita… Qualche anno ancora e, non riuscendo a mantenere simili ritmi, o iniziano a giocare davvero a calcetto, o si iscrivono al campionato di bocce. Ma tant’è, al momento, solo tanto di capello, per la loro netta vittoria maturata sul campo. I Giardini ci hanno provato, ma ad ogni pallone perso, tale irruenza fisica avrebbe potuto ogni volta tramutarsi in goal. La prima rete rivale arriva su un imperfetto stop di uno Sborgi un po’ provato dalle notti insonni per i primi dentini della Francesca (altro fattore che i colleghi di 20 anni, ancora non hanno mai assaporato…;-). I Giardini hanno addirittura la palla del pareggio, prima con lo stesso Sborgi, poi con Lamioni, ma il Vinaio è forte persino tra i pali. Quando i Giardini subiscono il 2-0, in seguito ad una clamorosa, quanto rarissima, papera di Manetti, si intuisce che sarà serata di patemi veri. La “saponettata” gratuita del portierone Gvl dà il via ad una fase a dir poco imprecante e i Giardini scompaiono del tutto dalla scena per il resto della frazione, incassando anche il 3-0, da un rapido contropiede rivale… Giusto ammetterlo: a fine primo tempo, il passivo poteva essere pure peggiore. Inizia male anche la ripresa, con un bomber Lamioni più che provato, che non contrasta a dovere sul quarto score rivale. Poi però, l’attesissimo (per mesi) ingresso di Steo Dimita, che intende provare a riassaggiare il campo su concessione (euforica in verità…) di un Patron Zatteri un po’ acciaccato e comunque totalmente fuori contesto a questi ritmi, ravviva e non poco la manovra Gvl. E’ il momento migliore per i nostri, sia per l’estro di Dimita, sia per un minimo di sacrosanto calo tra i rivali, che comunque sono uomini e non macchine. Bravissimo Dimita nel pescare Maschio solo e a porta sguarnita, sul secondo palo… Ma il capitano spreca… In questa fase si ammirano coraggiosi e irriverenti numeri di Dimita, ma anche di Pellegrini, che sale in cattedra, sia in fase di pivot che al centro della difesa, con giocate davvero ammirevoli visto il contesto. Al primo tentativo su punizione il Chino lambisce di un niente il palo del Vinaio… Gli avversari si macchiano poi di atteggiamenti un po’ irrisori, che quasi scherniscono i Giardini… Allusioni, battute, pianti continui con l’arbitro, d’un tratto la situazione degenera… Ne fa le spese Julian Sinameta, espulso per un laccio californiano in stile Ultimed Warrior, che fa fare un bel volo al malcapitato di turno, espulso pure lui per la reazione… Reazione del momento, perché fuori dal campo, nonostante la grande mole, si è fatto molto agnellino di fronte al nostro numero 63. Dalla doppia espulsione si accendono capannelli di rissa un po’ ovunque e la frustrazione dei Giardini purtroppo un po’ li cavalca… Si attende a gloria il triplice fischio, per molti motivi… Ma c’è ancora tempo per incassare la quinta rete su calcio di rigore (entrata assassina da dietro del bomber Lamioni…) e per ammirare l’immancabile goal su punizione del Chino Pellegrini… Almeno una rete l’abbiamo realizzata… cosa che per altro ha dato molta noia ai rivali… Nessun dramma. Testa alta. Il cammino deve proseguire, con impegno e dedizione, come il nostro DNA ci impone, per provare a riscattarci quanto prima. Come si intuisce dalla fotografia qua sopra, a bellezza e simpatia, abbiamo vinto ancora una volta noi;-)