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Cadetto Gino

Cadetto Gino è il personaggio più pittoresco della squadra. Dal 1999 al 2003 ha ricoperto ufficialmente la carica di allenatore-giocatore dei Giardini, alla Gianluca Vialli (con importanti agganci alla federazione;-). I suoi gridi dalla panchina, resteranno per sempre nel cuore della curva… La sua simpatia, anche fuori dal campo, fa di lui da sempre una delle figure simbolo di questo leggendario gruppo di amici. Commesso nel negozio di famiglia, lo storico Elettromarket, ha sposato Anna nel 2008 ed è padre dei simpaticissimi eredi Niccolò del 2011 e Davide del 2016. Nella vita, a parte le gite culinarie in cui ama coinvolgere tutti, ha una sola grandissima passione sportiva, che purtroppo lo ha allontanato anche dal calcetto, ma non dai suoi amici di una vita che frequenta con assiduità: le freccette! E’ in assoluto, a detta di tutti gli addetti ai lavori, il numero uno in Toscana, e sta scalando vertiginosamente la classifica nazionale!!

Stagione ’99-’00
IL FAMOSO GOAL DI “SKREKKA” DEL
NUOVO MISTER

Pur unendosi al team solo ora, Cadetto è uno degli storici elementi del gruppo più antico. Inizialmente si inserisce come giocatore, poi, la sua mole non agilissima, la sua scarsa dimestichezza tattica e il suo carisma da trascinatore, lo trasformeranno nel primo storico allenatore della storia dei Giardini, a lungo cercato dalla società. Ma da calciatore si toglie comunque una grande soddisfazione: sono in pochi, come lui, a vantare una doppietta nella gara d’esordio. Per l’occasione, al “Bologna” contro le “Cure”, oltre ad un gran goal di rapina, riesce a segnare di testa, quello che passerà alla storia come il famoso “goal di skrekka”! Tuttavia le sue 8 presenze, sono niente a confronto delle tantissime gare seguite da mister, che lo hanno fatto diventare fondamentale, al pari del sestetto titolare.
Stagione ’00-’01
IL NUOVO SPONSOR ELETTROMARKET
7 presenze e un goal (su rigore alle “Cure”) sono la testimonianza di un paio di scarpette appese ormai al chiodo, per calarsi anima e corpo nel ruolo di allenatore. Da questa stagione, Cadetto, inizia ad occuparsi seriamente della gestione del team, ricava in sede CSEN importanti dritte sugli avversari, apre, con lo sponsor Elettromarket, un rapporto davvero proficuo, per la squadra. Ad inizio stagione parteciperà con le alte cariche della società, alla riunione federale al Museo del calcio di Coverciano. Anche grazie ai suoi metodi, la squadra raggiunge presto la vetta in classifica e conserva l’imbattibilità per ben 9 turni! Alla fine dell’anno arriverà uno storico terzo posto, e la prima qualificazione ai Play Off provinciali della squadra, che, con Cadetto, avrà di che festeggiare. Pur non onorando tali finali, la squadra, ora dotata di un mister professionale, ha posto basi importanti per il futuro.
Stagione ’01-’02
L’ALLENATORE DELLA PROMOZIONE
Ormai non è più un giocatore (0 presenze nell’arco di tutta la stagione), Cadetto è semplicemente il mister dei Giardini, nell’anno della storica promozione… e da quel punto di vista, non salta una partita! In modo maniacale, quasi fanatico, segue persino le gare degli avversari, per preparare al meglio la squadra verso il salto di categoria, che avviene, anche grazie alla sua devozione totale alla causa societaria! Alla festa-promozione di fine anno la squadra consegna a lui, la “Coppa del Secondo posto in campionato”, considerandolo l’elemento più prezioso del team!
Stagione ’02-’03 UN FULMINE A CIEL SERENO!
Dopo una stagione assai difficile, per tutte le sfortune che colpiscono i Giardini, mister Cadetto, che comunque non ha nessuna colpa particolare, come un fulmine a ciel sereno, annuncia le sue incomprensibili ed inattese dimissioni da allenatore. E pensare che per tutta la stagione si era mostrato fiero di allenare un simile team,  nelle numerosissime interviste, davanti alle telecamere di Tele37, canale televisivo con il quale proprio lui aveva stipulato un accordo… Comunque, come tutti i grandi, lascia la scena, dopo una prestazione eroica, quando contro il Byron F.C., in Coppa Europa, compie un gesto senza precedenti nella storia del club. Gobbaccio deluso, di ritorno dalla sventurata (x lui!!) trasferta in terra inglese a Manchester, in uno stato comatoso, dopo 80 ore da incubo, tra viaggio e partita, appreso che la squadra è in piena emergenza, si precipita direttamente al campo, per difendere la porta a scacchi. C’è solo da applaudire e da non dimenticare mai un simile esempio, che, come logico, rimedia un “9” tondo nel pagellino!
Stagione ’18-’19 ALA SINISTRA CON SPACE CAKE Incredibile. E’ l’unico modo per descrivere il suo ritorno in campo ben 16 anni dopo l’ultima apparizione… Come è noto da tempo aveva abbandonato il prato verde… Nel frattempo era diventato marito con un memorabile matrimonio lucano zeppo di Gvl, era diventato padre di due simpaticissimi eredi, aveva scalato le classifiche nazionali di freccette, ma per il pallone le porte, per oltre tre lustri, sono rimaste chiuse… L’attesissimo ritorno non poteva avvenire in modo più romanzesco e nella stagione migliore, ovvero quella in cui i suoi amici gli regalano un’indimenticabile trasferta all’Oktober Fest per festeggiare il suo 40esimo. Una gita confezionata per lui davvero da sogno… Non è ancora finita la stagione, che si unisce con gioia ad una seconda trasferta europea, se possibile, ancor più memorabile… Quella ad Amsterdam dedicata all’addio al celibato del neo-presidente Antonelli. Dopo ore, giorni, dedicati alla pura devastazione morale e fisica, i suoi compagni di viaggio provano a dare anche un barlume di senso sportivo alla spedizione, e durante una gita in bicicletta nel VondelPark (lui è in tandem con lo sposo…), che segue oltre tre ore di Bulldog, si pensa bene di sfidare un’altra comitiva di disgraziati in un match calcistico internazionale, il primo nella storia dei Giardini. Certo lui non si può tirare indietro e, dopo gli inni nazionali canonici, si rimette quelle scarpette appese al chiodo 16 anni prima… La pagella reciterà un “8” tondo, perché la sua prestazione, addirittura sull’ala sinistra, mette in evidenza quantità e qualità oltre ogni più rosea aspettativa. Forse approfitta del fatto di essere l’unico, tra tutti i presenti, a non essere ubriaco e a non aver consumato alcunché al Bulldog, ma sicuramente ha tracce di SpaceCake ancora in circolo ed ha comunque lo stomaco pieno di una quantità incredibile di aringhe crude. Basta la sobrietà comunque, per rivelarsi la vera arma impropria del team, in grado di emergere dal cottume collettivo. Applausi scroscianti… Non resta che aspettare di vedere quanti decenni passeranno prima di rivederlo in campo ancora…

 

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Luti Filippo

Luti Filippo, fiorentino DOC di Campo di Marte, laureato in storia ed oggi impiegato per l’università degli studi di Firenze, è stato, dal punto di vista tecnico, il più grande talento dei Giardini di Via Locchi. Nel suo primo campionato, nonostante sia protagonista di un episodio che determinerà una svolta sfavorevole per la squadra, ha fatto vedere in campo doti da vero campione. Dotato di dribbling e potenza sottoporta devastanti, ha risolto molti guai alla squadra. Le sue giocate da applausi rimarranno per sempre nel cuore di tutti. Un lungo infortunio e qualche comportamento anarchico che ha creato problemi nello spogliatoio lo hanno un po’ allontanato dal gruppo, ma a distanza di 9 anni, divenuto padre della bellissima Viola Ludovica, lui, che ricorda ancora con piacere la sua esperienza nei Giardini e la sua serie di record impressionanti, è tornato saltuariamente e volentieri a calcare i prati verdi con la gloriosa numero 9.

Stagione ’98-’99
IL RE DEI BOMBER
11 presenze, 35 goal: le cifre parlano da sole! Mai nessuno ha avuto le medie così impressionanti, di colui che ha forgiato i Giardini dei record del ’98, una squadra che, data la grande forma del suo bomber, si adegua al suo gioco individualistico attuando anche il catenaccio. Fino a quando tutto funziona, i compagni lo sostengono, ma poi il giocattolo si rompe. Un infortunio infastidisce Filippo il quale durante una gara ripercuote ingiustamente i suoi malumori sulla squadra lasciandola in grosse difficoltà. Luti si accorge di aver sbagliato e chiede scusa allo spogliatoio, ma poi non è più lo stesso. Negli ultimi match gira a vuoto e poi, complice i problemi a un piede che non cessano, termina anticipatamente la stagione anche se avrebbe potuto sicuramente stringere i denti in modo e restare più vicino alla squadra. Dal punto di vista tecnico, però, c’è solo da imparare: in ogni gara impressiona la platea con gesta d’autore e, quando a metà campionato è capocannoniere di tutti i campionati di Prima Categoria, strappa articoli sui giornali sportivi provinciali. Da ricordare soprattutto la cinquina rifilata alla Fiorentinagas (tutti goal da campione, da ogni posizione); da dimenticare invece la sceneggiata nel big match, contro il “Viola Calcio a 5”, quando, innervositosi, tira i remi in barca, bofonchiando contro tutto e tutti. Quando contro l’ “Officina Mani Nere”, gioca fermo e svogliato, non merita più la fiducia della squadra e il giocattolo, fino allora perfetto, si rompe…
Stagione ’07-’08
LACRIMUCCE DI COMMOZIONE…
Lacrimucce di commozione per i tifosi dei Giardini, che dopo 9 anni (9!!), in un’autunnale serata di anonimo precampionato alla Floriagafir, possono riabbracciare lo storico bomber dei Giardini dei record 98-99… 9 anni in più, una meravigliosa bambina, tanti, troppi anni lontano dal gruppo e dal calcetto, ma un’amicizia che evidentemente è sopravvissuta nel tempo. Ora bomber Luti va un po’ più a rilento, ovvio, ma è diventato addirittura altruista. Alla fin dell’anno avrà giocato 3 gare con i suoi vecchi compagni, tornando addirittura al goal, nientepopodimeno che in “Golden League”, contro il “Sorgane calco a 5”. Alla festa di fine anno si presenta con la compagna, la simpaticissima Betta, al match misto organizzato dal nuovo presidente Bandini, tanto per far vedere come intende restare nel gruppo ogni qualvolta i Giardini necessitino del suo talento intramontabile. Il suo non è stato, si spera, un semplice passaggio di testimone ai ragazzi, che, per ironia della sorte, proprio dopo averlo riabbracciato seppure per pochi minuti in campo, hanno vinto il loro primo campionato, battendo proprio il record dei suoi Giardini (vittoria per le prime 7 giornate di fila…)…
Stagione ’09-’10
ANCHE PORTIERE !?!
Dopo un altro anno di pausa, riecco lo storico bomber a dar man forte ai Giardini recentemente bi-scudettati. 3 presenze, di cui una addirittura in porta, e 8 goal, giusto per ribadire che saper segnare, non è una cosa che si dimentica col tempo… 4 goal al Derbolina in precampionato, poker anche alla “Orso Bruno” in campionato, tanto che la sua media realizzativa record migliora ulteriormente: 2,75 goal a partita!!! Dopo un solo match è settimo in classifica cannonieri del torneo. Col Tortuga la voglia di goal ci sarebbe stata, ma si immola per i Giardini sacrificandosi nell’insolito ruolo di portiere, data l’emergenza improvvisa, con risultati, anche lì, più che discreti.
Stagione ’10-’11
IL GOAL TREMILA!!
In due sole apparizioni trova il modo di lasciare il segno dal punto di vista storico statistico, come d’abitudine. Ciò avviene nel match di preseason contro il Peyote quando dopo aver segnato di tacco, sigla la doppietta che rappresenta il goal numero 3mila dell’intera storia societaria… Davvero importante per i Giardini che a segnare un goal così pesante storicamente, sia un vero glorioso bomber, colui che ancora detiene la media-goal record del team (2,55 goal a partita). Decisamente più anonimo nella seconda occasione, nella brutta sconfitta in campionato contro l’Ellera.
Stagione ’11-’12
“VECCHIETTO” COI PIEDI BUONI 🙂
Una sola apparizione in pre-campionato col Peyote… La squadra perde e anche l’ex bomber glorioso non va un granché. I piedi sono sempre buoni, ma l’età avanza e il minutaggio diminuisce… Quando disponibile resta comunque una preziosa e più che valida alternativa.

Battaglia Alessio

Battaglia Alessio, nato nel 1977 a Firenze, ha collezionato poche presenze, ma tutte lottate col cuore. Si è allontanato nel ’99 dal gruppo, ma è rimasto nel cuore dei compagni.

 

Stagione ’96-’97
MEZZA STAGIONE AL CENTRO DELL’ATTACCO
Unitosi al gruppo a stagione iniziata, come alternativa offensiva ad uno sterile Comensoli, si dimostra ancora più sterile facendo centro solo 2 volte in 8 partite da punta. Il suo inserimento nei nuovi schemi non sarà certo facile, ma la buona prova al Velodromo contro il GS 92, e la sua voglia smisurata, fanno ben sperare per il futuro.
Stagione ’97-’98
UNA PUNTA UN PO’ SPUNTATA
Stagione fallimentare e piena di delusioni. Dopo il pessimo precampionato deve definitivamente rinunciare ad un posto da titolare, che conquisterà in campionato rarissimamente, e non onorerà mai a dovere. L’unica gara davvero da ricordare, è quella contro il forte “Tecnovite”, quando, entrato in sostituzione di Barbetti, segnerà un gran goal… Comunque l’impatto con un campionato vero. è stato così fallimentare per tutti, che certo Battaglia avrà nuove chanches in futuro
Stagione ’98-’99
GOAL D’ORO AL “VIOLA CALCIO A 5”
Messo da parte per scelta tecnica della società, che punta su altri elementi, racimola 4 presenze, nelle quali comunque ottiene stima e discreti risultati, sia come vice Luti, nella prima parte della stagione, sia contro il temutissimo “Viola Calcio a 5”, quando, con la squadra in inferiorità numerica, riesce addirittura ad infilare l’impenetrabile difesa avversaria. Suo infatti lo storico goal della bandiera nel risultato più triste della storia societaria: 17-1!! Sentendosi accantonato, a fine stagione uscirà mestamente dal gruppo, pur rimanendo in buoni contatti con tutti.