Soffrire, vincere e brindare

Troppo brutti questi Giardini per essere veri, ma troppo belle le emozioni che accompagnano la serata… Questo concetto riassume l’odierno pensiero di chiunque si ritenga giardiniano. I nostri giocano male, molto male, e vincono solo per il rotto della cuffia e grazie ad una superprestazione di Manetti tra i pali, nonostante l’avversario di turno sia palesemente di rango inferiore… Si potrebbe dar la colpa ai fasti di Verona, ma in realtà erano soltanto tre i reduci in campo, e, a dirla tutta, sono forse quelli andati meglio… Semplicemente è funzionato poco e nulla… Poca concentrazione, poca determinazione, poca propensione al gioco collettivo, poche idee, pochissimo dinamismo, una prova da cancellare in fretta insomma, di cui salviamo solo, eccome, il risultato… Ma fuori dal campo succede di tutto… La panchina è lunghissima… Ci sono Valians, Pieri, la nuova dirigente ufficiale, la signora Carla Untaru, il buon Hasim afflitto dal mal di schiena, tantissimi cuori GVL insomma, come se qualcosa bollisse in pentola, e così è… Nella serata in cui il Gallo Bottai festeggia la 100esima presenza con la maglia dei Giardini, l’evento così importante passa addirittura in secondo piano (lo festeggeremo a dovere comunque più avanti…)… E’ Pippo Pieri che la fa da padrone, annunciando a tutto il popolo giardiniano, che la sua dolce metà Giulia, è in attesa di un maschietto… Una notizia sensazionale che arriva pochissimi giorni dopo l’annuncio degli Sborgi… Situazioni che riempiono d’orgoglio il nostro immenso popolo in espansione e meritano tutte quelle pinte di birra del post-gara all’Aviazione… Stavolta proprio non vorremmo, ma proviamo a tornare al campo. I Giardini affrontano il PDM (che non ha davvero nulla a che vedere col Ponte di Mezzo di 21 anni fa…) senza gli indisponibili Sinameta (naso rotto), Byku (lombosciatalgia), Dimita, Maschio e Frosini… Buona parte del primo tempo però scorre via bene, mettendo subito in evidenza la netta differenza tecnica dei due comparti. Forte, quello GVL, approssimativo, inesperto e con pochi mezzi, quello rivale, dove eccelle però un attaccante, Benvenuti, davvero fuori contesto per quel collettivo. I Giardini passano in vantaggio con l’acciaccato di serata Bandini, bravo a raccogliere una sponda di Zatteri e a scovare l’angolino più lontano. Il raddoppio lo firma Untaru su rapidissima azione di contropiede, lanciato ottimamente dall’eroe di serata Manetti. Negli ultimi cinque minuti di frazione però, scatta il buio, l’encefalogramma piatto… Sale in cattedra Benvenuti, Pellegrini lo marca bene, ma al pivot insidioso arrivano troppi palloni per totale mancanza di filtro in ogni reparto… Manetti mette in fila tutta una serie di prodigi (uno davvero mirabolante), lo stesso Bandini salva sulla riga un goal praticamente fatto, poi il bomber Lamioni un po’ fermino di serata, pesca il preziosissimo goal del 3-0. Questo, ed un palo clamoroso del centenario Bottai, fanno credere a tutti che il peggio sia passato… Ma così non è… In una manciata di secondi, prima arriva l’1-3, con Pellegrini che fallisce la manovra di anticipo su Benvenuti, poi, lo stesso attaccante rivale, fortunatissimo nell’occasione, sbaglia un aggancio, mandando la retroguardia in cianfanelle, e trafigge per la seconda volta Manetti. La ripresa è totalmente appannaggio dei rivali, che, a dispetto dei loro pochi mezzi, sembrano poter approfittare del buio momentaneo dei nostri. Dopo lunghi minuti di sofferenza, Patron Zatteri è bravo e rapace nell’approfittare di un grande svarione del portiere rivale e porta a 4 le marcature GVL. Il 4-2 dura a lungo e nel periodo i Giardini concedono davvero troppo… Siamo sempre nei minuti finali però quando i rischi di fallire divengono più concreti. La serata storta è davvero collettiva, ma ciò che più salta agli occhi sono gli errori anche negli appoggi più semplici… Uno Sborgi davvero fuori fase ne sbaglia a ripetizione, ma quello più sanguinoso è l’appoggio fallito da Bandini, che dà il “la” al contropiede PDM del 4-3… Il Patron chiama un time-out per dare una strigliata ai suoi, stessa cosa prova a fare capitan Lamioni e proprio il bomber, nel momento più difficile del match, si crea dal nulla la palla d’oro, tutta potenza e esplosività, del 5-3… Purtroppo allo scadere, il PDM torna nuovamente sotto, complice un’incomprensione in copertura tra Lamioni e Bandini… Segue recupero infinito di due minuti, i cui i Giardini si ritrovano addirittura a dover nascondere la palla… Il triplice fischio è una liberazione… E un istante dopo, l’immediata voglia di archiviare la brutta prova, rigiocare quanto prima per dimostrare che il nostro footsal è ben altro… Ma soprattutto esplode la voglia di abbracciare e festeggiare la famiglia Pieri… Quanto a festeggiare, mangiare e bere non deludiamo mai, questo ormai è risaputo. Figuriamoci per eventi così…