Senza manco provarci…

Che il Bar Argentina indomabile di questi tempi batta gli attuali malandati Giardini è una cosa che ci sta eccome. E’ il non averci minimamente provato che lascia piuttosto “basiti” (come da faccia del Chino qua sopra…). La squadra campione (etichetta, ora ce ne accorgiamo, sempre più dannosa e pericolosa…) sbaglia completamente la partita infatti e, come raramente capita, giostra in modo avvilente, arreso, dismesso. Considerando anche tutte le attenuanti del mondo (e ce ne sono eccome), davvero si digerisce male questo momento di pochezza assoluta, sia per quel che riguarda forma fisico-ateltica ai minimi termini, sia per quel che concerne il fattore “figura di merda”… Queste gare, anche solo in virtù del secolare orgoglio che ci contraddistingue, non hanno davvero nessuna ragione di esistere. Quel “dare tutto” che abbiamo nel DNA da sempre, stavolta lo sappiamo, inutile negarlo, non è stato onorato. Non ci abbiamo nemmeno provato appunto. E questo brucia più della sconfitta. Senza rovinarci troppo le feste natalizie e consapevoli che i periodi bui come iniziano, prima o poi finiscono, proviamo a relazionare la cronaca del match, anche solo per esorcizzarla ed archiviarla quanto prima. I Giardini si presentano agli Assi privi dei lungodegenti Viappiani e Frosini, ancora orfani di Dimita e dovendo fare i conti anche con la pesante assenza di Sborgi. La voglia di provarci e di divertirsi a parole c’è, e la si legge anche negli occhi di tutti… Ma i primi minuti del match raccontano purtroppo tutt’altra storia. La gara inizia in modo scioccante ed in pochi istanti viene inderogabilmente compromessa. Il Bar Argentina, comunque capolista a punteggio pieno (e a vederli giocare davvero non si direbbe…), batte dal centro, scambia due palloni e nel giro di pochi secondi libera un proprio uomo al tiro, solo davanti a Manetti, causa davvero inusuale dormita colossale di Sinameta, che giostra in non perfette condizioni fisiche. La dormita nel numero 63, che costa l’immediato 0-1, non è però isolata. L’intero quintetto Gvl sembra molle, sopito, dismesso, di fronte alla gran verve rivale. Siamo sempre nel primo minuto quando capitan Maschio calcola male un rimbalzo ed il forte bomber Carletti grazia i Giardini dal 2-0, solissimo davanti a Manetti. Ma il raddoppio è questione di minuti, ed arriva su punizione, grazie ad un tiro che passa in mezzo alla barriera, dopo un’uscita un po’ all’arma bianca da parte del bomber Lamioni… Lo stesso Manetti, pieno di acciacchi, non appare proprio in serata. Al quarto minuto, il neo entrato Antonelli, reagisce lentamente ad un rapido uno-due rivale ed è 3-0… Un incubo… I Giardini si svegliano dal torpore, più o meno, poco prima del decimo minuto, e per dieci minuti a fila sono assoluti padroni del match. Pressing alto, buon giro palla e, finalmente, conclusioni. Vanno vicini al goal a più riprese Patron Zatteri e Pellegrini, dimostrando che proprio inattaccabili non sono… ma anche la fortuna, mai davvero amica in questa stagione, si mette di traverso… Quando, nel momento migliore dei nostri, poco prima del termine della frazione, Gentiletti svernicia Zatteri in velocità e fa 4-0, sembra calare davvero il sipario… La rete numero 3600 subita dai Giardini nella loro storia fa piombare di nuovo il gruppo nella depressione sportiva più assoluta. La ripresa viene giocata un po’ più a viso aperto dalle due squadre, con i Giardini altissimi e più pericolosi, ma decisamente vulnerabili nelle retrovie… Ogni contropiede è un potenziale goal… Zatteri si defila subito per un problema alla schiena, e anche Sinameta gestisce il suo minutaggio col contagocce…  Bandini ha buone occasioni per segnare, ma le sue conclusioni non impensieriscono minimamente il forte portiere rivale. Sul fronte opposto, proprio il numero 23, anche lui in serata più che grigia, non è certo impeccabile sull’azione del 5-0. Antonelli intanto, sembra incredibile visto il contesto, marca molto bene il gigante Carletti, capocannoniere del torneo, ma subisce le sue sponde e, quando aggredito dai rapidi intermedi, come in occasione del 6-0, frana pure lui.  Il Chino Pellegrini, tra i migliori dei suoi, anche solo in virtù delle belle conclusioni da fuori, ma anche per il grande impegno profuso, si fa a sua volta “uccellare” da un rapido triangolo lanciato e finalizzato da Gentiletti. Al bruciante 7-0, che lascia appunto basiti, i Giardini rispondono finalmente centrando il goal della bandiera, proprio con Pellegrini, bravissimo nel centrare l’incrocio dei pali con un super siluro mancino, nonostante la carica di un avversario. Meriterebbe il goal anche Lamioni, per un paio di discreti spunti finali, ma il portiere avversario si supera. Finisce 7-1, quindi poco da aggiungere. Bravi loro, ai minimi storici noi e bisognosi di un’immediata scossa… Se ci è consentito però un commento tecnico anche riguardo i nostri carnefici di turno (è più forte di noi… viviamo di pane e calcio…), non ci sembra proprio una squadra da scudetto… Non giocano a calcetto… Lanciano sempre e comunque per Carletti e si fiondano a raccogliere le sue sponde. Vincere un scudetto così sembra roba dura… Contro squadre vere e allenate (pensiamo al Vinaio…) ci sembra davvero impensabile possano spuntarla… Se ci sbagliamo, chiederemo scusa. Ma pensandola così, aver quindi stra-perso contro una squadra che probabilmente manco vincerà, brucia ancora di più e mette in evidenza tutti i nostri limiti del momento… Ci sarebbe da parlare anche del loro stile… Di frasi, provocazioni, uscite infelici, esultanze smodate sul 7-0, pianti… Si vede che non sono abituati a vincere… Tralasciamo vah… Impareranno.