Match più che tosto chiude la stagione…

La stagione numero 26 si conclude, per quello che riguarda il campo, in una fresca serata alla Sestese, dopo un quarto di finale difficile e combattuto, che ha visto l’avversaria di turno, il PSG C5, seppur con qualche loro limite caratteriale, vincere con merito e conquistare la semifinale. I Giardini allenati per l’occasione dall’infortunato Maschio, hanno potuto poco, contro una rivale più attrezzata, soprattutto nel comparto offensivo, forte di un paio di individualità davvero di spicco. Nessuno ci convincerà mai del fatto che i Giardini avrebbero perso anche al gran completo, anzi, siamo totalmente convinti del contrario. A nostro parere avrebbe fatto veramente comodo un attaccante fisicato dei nostri là davanti, e ne abbiamo (pensiamo soprattutto a Dimita o allo stesso Maschio), che contro una difesa che faceva comunque giocare, avrebbe retto botta e avrebbe avuto le conoscenze calcettistiche per distribuire giusti palloni spalle alla porta. Ma è mancata terribilmente anche una figura come Sborgi, o Frosini, quei cagnacci che oltre a rompere il gioco avversario, sanno come impostare la manovra dal basso… Considerazioni a cui dobbiamo aggiungere le assenze dell’infortunato Zatteri, di Lamioni, insomma qualche alibi i nostri ce l’hanno, ma hanno dato comunque l’impressione di aver fatto tutto il possibile per conquistare la semifinale, anche se purtroppo non è bastato. I vari singoli, tranne forse un insolitamente spento e spreciso Matera, hanno onorato al meglio la disputa, pur subendo indubbiamente la forza dell’avversario. In porta la solita sicurezza-Manetti, benissimo Pellegrini davanti a lui, anche se il suo eccellere in fase difensiva contro attaccanti simili, gli ha tolto voglia di osare qualcosa in avanti. Ai suoi lati, detto di Matera, si esibisce un Sinameta come al solito gladiatorico e, a gara in corso anche Fiacchi, che gira molto bene dal punto di vista difensivo, ma compiccia un po’ poco palla al piede. Davanti Brunald Mataj, migliore in campo dei suoi e tra coloro che gioca più minuti, anche se la scarsa conoscenza ancora del gruppo lo limita molto in fase di possesso. Pocchissimo spazio per il presidente Antonelli e purtroppo nessuno per Valiani, due che avevano dato piena disponibilità per l’evento, ma che mister Maschio non ha voluto rischiare, per i ritmi altissimi della gara e per il fatto che il risultato è stato in bilico fino al recupero. La dura logica dell’affidarsi ad un allenatore. Peccato soprattutto per Valiani, che veniva da un’ottima prestazione solo tre giorni prima, ma sicuramente è lui il primo a capire che questa, per caratteristiche, non poteva essere la sua gara, se non per motivi emergenziali di infortuni o roba simile. Andando in cronaca, i Giardini partono decisamente meglio dei rivali, che inizialmente restano sornioni, abbottonati, in fase di studio. 5, massimo 10, minuti totalmente di marca GVL, in cui l’arbitro davvero sottotono di serata non vede un rigore solare (mani in area), ma che ai nostri bastano lo stesso per andare in vantaggio col primo goal in GVL di Mataj, bravo nel ribadire in tap-in su un raro (stavolta) tiro da fuori del Chino Pellegrini. Purtroppo, dal punto di vista del gioco, la partita dei nostri finisce qui. Per i restanti 40 minuti a tenere la palla sono i rivali, i nostri si limitano al gioco di rimessa e lo fanno in modo tutt’altro che preciso. L’arbitro continua comunque a metterci del suo e regala di fatto il punto dell’1-1 al PSG non ravvedendo un fallo clamoroso subito dai nostri. Quando allo scadere di frazione, dopo un lungo forcing, il loro fortissimo numero 8 fa partire il diagonale destro da paura, rubando il tempo a Sinameta, che Manetti sfiora soltanto deviando sul palo interno, la palla carambola purtroppo in rete per un 2-1, che i nostri subiranno sia nelle gambe che nella testa. Al rientro nella ripresa, il PSG va subito sul 3-1. Stavolta è Fiacchino a non riuscire a chiudere, probabilmente quell’unica volta nella sua più che buona prestazione. Ma trattasi di altro super goal. Per lunghi tratti i nostri non riescono proprio a reagire, almeno non nelle occasioni da rete… Maschio prova il tutto per tutto con la carta Antonelli, capitano di serata, alzando il Chino, ma il buon presidente si segnala solo per un cartellino giallo… Gli avversari hanno davvero un altro passo e i Giardini rischiano di capitolare. Poi, dal nulla, nei 5 minuti finali succede di tutto… Sinameta trova il 2-3, che riaccende gli animi, ma non spaventa il PSG, che risponde incocciando subito un palo clamoroso. Al legno segue un autentico miracolo di Manetti, che di fatto prolunga solo l’agonia, fino alla rete del 4-2, scaturita da un’ingenuità di Matera, che, proprio allo scadere, fa calare definitivamente il sipario. I nostri vedono la fine della stagione a un passo, ma non intendono mollare comunque un centimetro, rendendo i due minuti di recupero più che divertenti. Matera si divora un goal a porta spalancata e sguarnita, poi il loro portiere si supera, salvando sulla possibile doppietta di Mataj. Il triplice fischio placa la sete di rimonta, forse un po’ tardiva, dei nostri, e dagli spalti partono cori e fumogeni per i supporters del PSG, che iniziano a cantare la loro canzone della vittoria… Tutto forse un po’ esagerato per i contesto Senza Fiato, ma va beh, in caso di vittoria qualche strillo lo avremmo lanciato anche noi… La serata prosegue poi all’Osteria del Pallone, tra fiumi di birra e ottima pizza, con i primi pensieri e propositi già rivolti all’anno prossimo e beh, non è poco… La stagione precedente era finita con molti più punti interrogativi e con una rosa che mediamente palesava meno voglia di continuare… Ora comunque meritato riposo, mare, montagna, un’estate da vivere insomma… Per pensare al calcetto e a come riorganizzarci nella stagione numero 27, c’è tempo… Aggiungiamo solo che, come promessa di fine stagione, il nuovo sponsor ha annunciato le nuove maglie da settembre.