La capolista se ne va…

Vola la capolista, soffrendo, dannandosi, balbettando, ma vola. Ai nostri va infatti il combattutissimo scontro diretto al vertice contro il Paguro’s Club, che scivola a meno 4 con addirittura una gara in più disputata. Penalità disciplinari inflitte all’ASD Oba Oba per scorrettezze nei tesseramenti poi, rendono ancora più salda la leadership Gvl in vetta alla classifica. In campo è piuttosto netta la superiorità dei nostri, ma il sussulto vittoria arriva soltanto nei secondi finali e questo rende la serata della Floriagafir ancor più memorabile. I Giardini si presentano alla gara fin qui più importante dell’annata sportiva, senza il talento di Steo Dimita (ma sta rientrando…) e senza le pedine importanti Frosini, Byku e Sborgi. Il Paguro vanta blasone e tradizione quanto i nostri, ma di pezzi del passato veri e propri, in campo, ce ne sono giusto un paio… Tra loro oggi eccelle la stella di Fabbroni in attacco, ma capitan Maschio ed il rientrante Pellegrini lo controllano senza alcun patema. Il gioco dei nostri è da subito più fluido, il goal è nell’aria sin dalle prime battute e a segnarlo non può che essere quel cocciutone di Sinameta, sempre alle prese con la sua personale guerra uno contro tutti. Il numero 63 viene rimbrottato spesso dai suoi per la sua visione del calcio molto individualistica, ma la sua legnata in avvio fa un gran comodo. Per il buon Julian è il goal della doppia cifra stagionale e la gara sembra subito in discesa. Ma l’esperienza dei rivali di turno non va sottovalutata. Non saranno fulmini di guerra, ma sanno stare in campo e sanno chiudere rapidamente quei triangoli di importanza vitale per il calcetto. I Giardini conservano a lungo il vantaggio risicato, ma non riescono a raddoppiare e, nel convulso finale di frazione succede di tutto… Prima i nostri subiscono l’1-1 quando il bomber Lamioni viene un po’ sorpreso e infilato dalla discesa letale del centrale arretrato avversario. E’ la rete subita numero 3900 dell’ultraventennale storia societaria. Passano pochi secondi però e il Chino Pellegrini rimette a posto le cose con uno dei suoi goal da cineteca… Una bomba mancina al volo che passa dove era impossibile passare, insaccandosi in modo completamente imparabile. Sulle ali dell’entusiasmo, ad un paio di minuti circa dalla fine del primo tempo, ancora una magia del Chino Pellegrini permette al bomberone dei Giardini di portare sul 3-1 il gap (ventesimo sigillo stagionale per il numero 26). Lo stesso bomber che pochi secondi dopo sfiora il poker colpendo in pieno il palo… Purtroppo però nell’ultimo minuto di gioco il Paguro ha un sussulto di vita che gli permette di tornare subito in partita, prima siglando una rete davvero fortunosa, a seguito di una serie incredibile di rimpalli. Poi infilando i Giardini con dolore, per il 3-3 che chiude in modo del tutto inatteso la frazione. Nell’occasione non paga la scelta di Bandini di raddoppiare in aiuto ad un compagno, i Giardini vanno in inferiorità e incassano. La squadra intende però rimettere subito a posto le cose ed irrompe nella ripresa girando a meraviglia. Sui piedi di Bandini capitano tre palle goal clamorose, che sfumano tutte di un niente. La sfortuna non sembra aiutare i nostri, che col tempo vanno in confusione e calano vertiginosamente dal punto di vista del gioco. Sale un po’ il nervosismo, i Giardini d’un tratto non imbroccano più due passaggi a fila. Quando finalmente sembra il momento buono per dare l’affondo, il bomber Lamioni, per questione di millimetri, non impatta col pallone della possibile vittoria a due passi dalla riga di porta… L’incubo di veder finire l’ottima serie di vittorie consecutive prende campo… E, anche se Manetti è sempre pronto ed attento, sale anche un briciolo di paura di subire la beffa. In questo clima è un gesto da signore del capitano ad imbastire la trama di gioia pura che segue… Il numero 10 rinuncia ad entrare nei minuti finali, che toccherebbero come sempre a lui, spesso decisivo più di altri. Al suo posto preferisce lasciar campo al giovane Untaru, un po’ nervosetto nell’arco del match, ma con ancora tanta benzina nei polmoni. La scelta viene inizialmente anche contestata allo stesso capitano… Eppure, proprio nei minuti di recupero (fortuna che l’arbitro ne assegna ben tre), su un’ultima disperata azione dei Giardini lanciata da Bandini, proprio Untaru si libera dal proprio marcatore con una magia e si invola verso la gloria. L’esultanza che segue è di quelle da annoverare nell’antologia delle esultanze GVL. Tanta tanta roba… Applausi scroscianti per lui, per il suo gesto tecnico, e per la grande umiltà del capitano che ha reso possibile tutto questo. Sono questi gesti che trasformano un gruppo comunque solido di amici aspiranti sportivi, in una squadra con la S maiuscola, che tutte le altre compagini non possono che temere. Ora dare continuità. Ogni sogno è più che mai lecito.