Senza Fiato: addio inevitabile

Nel giorno in cui il pulcino Zatteri prolunga di un anno il suo rapporto con il Castello, i Giardini escono ufficialmente dal Torneo di Calcio a 7 “Senza Fiato”, venendo letteralmente spazzati via dalla forte compagine Arancia BioMeccanica, tuttora imbattuta nella competizione… I Giardini pagano le varie assenze (soprattutto quella del più calcistico di tutti, Dimita…), ma soprattutto il piazzamento come quarti in un girone in cui potevano sicuramente far meglio. Dover affrontare subito una prima della classe, lasciava poche speranze, e così è stato. Troppo bravi loro, troppo più in forma, più squadra, più calcistici appunto; troppo improvvisati noi, troppo footsal e anche troppo stanchi delle tantissime fatiche di una stagione gloriosa, quanto dispendiosa, che volge verso il termine. I Giardini non sono mai stati davvero in partita, ma non hanno sfigurato affatto, hanno mostrato ancora una certa crescita tattica e hanno comunque trovato il modo di passare una serata divertente, di buon calcio e amicizia (bella la scoperta di amici anche tra le fila avversarie…). Le assenze dei vari Dimita, Valiani, Viappiani, Frosini, spingono in nostri a confermare Manetti in porta, alla sua 630esima gara in Gvl, a rispolverare Sborgi, non proprio avvezzo e amante del calcio a 7, oltre ad un Pieri un po’ arrugginito dai fasti del viaggio di nozze. Difficile il suo avvio di gara. E’ una sua incertezza nell’area piccola infatti, dopo un avvio sofferto, ma piuttosto equilibrato, a rompere lo stallo in occasione dell’1-0 rivale. Pochi minuti dopo e, su calcio di punizione dal limite (sacrosanta ammonizione per la reazione di Antonelli… giallo scura…), complice un Manetti non impeccabile, è già 2-0. I Giardini comunque provano ad imbastire qualcosa e scoprono che il portiere rivale non è affatto uno sprovveduto… Davvero clamorosa la sua parata su Biancalana, reinventatosi centrocampista per il ko di Dimita… Quando una seconda incertezza Pieri spiana la strada al 3-0, si comprende che c’è poco da fare… Loro ne hanno di più… Sarebbe già qualcosa non sfigurare. Chino Pellegrini, alla 40esima gara in Gvl, sfiora la rete di un niente… Peccato… Perché andare al riposo sul 3-1, quanto meno, avrebbe reso più arduo il loro dilagare… Invece a fine primo tempo, il pesante passivo è confermato… Nella prima frazione grossa fatica per Pieri, grossa confusione per tattica Sborgi schierato in fascia come vice Valiani e molto deludente anche Bottai. Grave il suo goliardico ma inguardabile calpestare la maglia negli spogliatoi (pare che il nuovo sponsor non abbia gradito… e pare che non abbia la minima intenzione di produrgli una nuova maglia…), brutte le sue risposte piccate al capitano, ma brutta in sostanza anche la sua prova… Né carne, né pesce… Molti punti interrogativi su che giocatore sia, lui che parla da giocatore di calcio navigato e che sta rovinando in queste battute finali una stagione che sembrava davvero impossibile da scalfire… La ripresa inizia con i Giardini più consapevoli, ma più pimpanti, capaci di imbastire un giro palla più gradevole e costruttivo. Bottai spreca un paio di occasioni da buona posizione, poi, uno dei migliori, ovvero Biancalana, commette una grave ingenuità che regala di fatto il contropiede del 4-0… Pochi minuti dopo è Antonelli a cincischiare al limite dell’area e a servire su un piatto d’argento il goal numero 5. Capitan Maschio, uno dei migliori, quasi al pari del solito solido Lamioni, sfiora il 5-1 con una grande inzuccata di testa… Ma il pallone non vuol proprio saperne di entrare. Sul fronte opposto invece i rivali continuano ad essere realmente più pericolosi. Prima è un clamoroso palo a salvare Manetti, che nulla può però quando Bottai si fa soffiare banalmente un pallone in fascia, da un avversario che si accentra e fa 6-0. Solo la traversa, a tempo ormai scaduto, salva da un cappotto ancora più grave. Finisce così. Sconfitta in goleada, la numero 260 dalla fondazione ad oggi… Addio torneo e addio (o forse arrivederci) al calcio a 7, che non è la nostra materia… Si vede bene… Ma ci piace e ci diverte lo stesso… Forse perché quella roba sferica che rotola, rimbalza un po’ di più, ma è sempre la stessa…