Scivolone

Pizza e birra non mancano nemmeno stavolta al tavolo GVL, ma la grande abbuffata è accompagnata da una discreta tristezza. Alla terza giornata del girone di ritorno è arrivata la prima sconfitta in campionato, purtroppo proprio contro l’ASD Oba Oba, unica squadra con la quale i Giardini non avevano vinto nel loro trionfale girone d’andata (manca comunque un match da recuperare…) e attuale seconda della classe… Il gap si accorcia quindi, con la capolista che ora comanda con soli due punti di distacco proprio dai vincitori di serata, che hanno esultato nel post-match, come avessero vinto il titolo… Una roba che spesso ti si rivolta contro, ma va beh… Più bravi loro, non ci sono dubbi, quindi meritevoli dei tre punti in palio, vista la serata più che storta dei nostri, che si fanno di fatto sei goal da soli, patiscono l’assetto tattico piuttosto inusuale rivale e, soprattutto, fanno assai poco in quanto a gioco per portare a casa la vittoria. Supponenza, staticità, poche idee, Giardini brutti insomma, come raramente per fortuna accade. Anche le prestazioni dei singoli deludono e non poco. Presto, nel corso del match, il nervosismo dovuto ad atteggiamenti poco simpatici dei rivali, ma soprattutto di un arbitro provocatore e pericolosamente impreparato (proprio oggi segnalato in federazione dai nostri), prende il sopravvento sull’innata capacità di produrre calcetto dei nostri, e gli errori grossolani si accumulano. I Giardini, privi dell’indisponibile Frosini e con Sinameta e Untaru appiedati dal turn-over, palesano sin da subito mancanza di benzina nelle fasce. Gli avversari sono in 5 effettivi, ma hanno più voglia, ci credono, e conducono le danze del gioco sin dalle prime battute del match. L’1-0 rivale arriva a seguito di un pallone perso malamente per vie centrali da capitan Maschio, decisamente più pasticcione rispetto ai suoi standard… Poco dopo è Patron Zatteri a regalare il bis ai rivali, ciccando completamente un apparentemente semplice rinvio al volo dalla propria area. Un disastro. I Giardini faticano a rialzarsi anche in virtù della scarsa vena collettiva. Il bomber Lamioni là davanti sembra privo del solito sprint e Steo Dimita, al rientro dal guaio al ginocchio, appare a dir poco arrugginito. Con un po’ di fortuna la squadra comunque riesce a rialzarsi e a tornare in partita, prima con un siluro da fuori del Chino Pellegrini, che batte finalmente il forte e carismatico portiere rivale, poi con l’unica azione degna di tale nome di tutto il match, col bomber Lamioni bravissimo nell’appoggiare a capitan Maschio la palla comoda comoda per il pari. Si va alla pausa sul 2-2, ma consapevoli di tutte le difficoltà di serata… Infatti, pronti via, i Giardini subiscono presto il nuovo vantaggio rivale complice un’uscita un po’ tardiva di Antonelli, di nuovo riciclato tra i pali (e con applausi scroscianti per la disponibilità) per la contemporanea assenza dei due portieri Byku e Manetti. Il Patron esce anzitempo piuttosto cotto, in particolare sulle fasce c’è bisogno di forze fresche, ma di fresco, in una serata così c’è ben poco e la situazione non migliora, anzi… Sale il nervosismo, si gioca di rabbia, senza pensare, e le poche occasioni giardiniane vedono mancare sempre l’ultimo tocco decisivo. Fatali ai nostri risultano due scorribande offensive del Chino Pellegrini, tra i più nervosi, che sale senza copertura, sbatte contro i rivali e serve su piatto d’argento i due contropiedi del quarto e del quinto goal Oba Oba, sui quali forse anche lo stesso Antonelli poteva far meglio. La frittata è fatta. Nel finale il bomber pesca il guizzo del 3-5, ma è decisamente tardi, anzi, sono i rivali che trovano il tempo ed il modo di portare a sei il loro bottino, con un goal fotocopia del primo, che vede capitan Maschio cincischiare palla al piede e subire un’ulteriore rete in carta carbone. Brutti insomma. E giustamente battuti. Ora occorre però non far drammi, ricompattarsi e riprendere da dove avevamo lasciato. La classifica ci sorride ancora, guai a farsi distrarre da quello che può e deve restare un banale incidente di percorso.