53 Flachi Francesco

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53
Nome
Flachi Francesco
Nazionalità
itaItalia
Posizione
Attaccante Pivot
Stagioni
2013-2014

Inutile dilungarsi troppo in chiacchiere. Tutti sanno chi è Francesco Flachi e tutti immagino quanto sia un vanto per noi annoverarlo in rosa. Provando a descriverlo in poche righe, il più grande talento calcistico fiorentino degli ultimi 30 anni nasce l’8 aprile del 1975 e all’età di 21 anni, nel ’96, giocando nella Fiorentina di Ranieri, alza al cielo al Franchi la Coppa Italia. In carriera vanta due titoli di capocannoniere di Coppa Italia (99-2000 e 2006-2007) con la maglia numero 10 della Samp, quella che davvero sente tatuata sulla sua pelle. Per lui ben 112 goal realizzati in carriera con i doriani, alcuni acrobatici di rara bellezza ancora oggi cliccatissimi su You Tube, secondo solo alla coppia Vialli-Mancini che, senza le maxi-squalifiche, che ne hanno minato precocemente la carriera, avrebbe certamente ripreso. Persino una convocazione in azzurro per un ragazzo dalla simpatia folgorante, che i ragazzi dei Giardini conoscono frequentando il suo locale “il Panino di categoria”. Nasce così una bella amicizia… e nasce così l’incredibile sogno di vestirlo con la numero 53 nero-arancio…

 

Stagione 2013-2014
UNA LEGGENDA IN CAMPIO
L’avventura da sogno di questa leggenda, nel leggendario universo Gvl, inizia quasi per gioco una triste sera di fine autunno, quando i Giardini, reduci da una bruciante sconfitta in goleada contro il più modesto Botswana, si presentano affranti nel suo noto locale fiorentino, il “Panino di Categoria”, come accaduto svariate altre volte… Proprio durante la consegna dei nuovi porta scarpe Gvl, griffati “Urban Dance”, il campione ne prende uno e, con fare paterno e consolatorio la butta lì: “Dal primo gennaio mi scade una squalifica pendente in CSEN per una zuffa in campo… Potrei darvi una mano se siete messi così male…”. Quasi per gioco appunto… Tutti sognano di vivere una simile emozione, ma tutti ci credono poco… Quando lui inizia a dettare le condizioni la cosa si fa un capellino più seria. Qualora si fosse presentato al campo, non sarebbe mai uscito dal terreno di gioco se non per sua volontà, avrebbe giocato punta centrale in modo più calcistico che calcettistico, non avrebbe certo corso a tutto campo… Tranne la fascia di capitano e la numero 10 (richieste eccessive persino per lui) i Giardini si affrettano ad accettare e, come per magia, il sogno si realizza davvero… Alla prima gara del girone di ritorno, in occasione del big-match contro la capolista Sorgane, colui che nell’anno in cui nascevano i Giardini alzava al cielo la Coppa Italia con la maglia della Fiorentina sommerso dai tifosi, indossa l’umile maglia Gvl numero 53 e scrive a caratteri indelebili il suo nome nella storia della squadra. Giocare assieme al famoso “ragazzo gioca bene…”, battere grazie soprattutto alle sue giocate una squadra pluri-campione di Toscana, ha reso tutto il popolo Gvl saturo d’orgoglio. Dall’arrivo al campo con gli “eurini” in mano (pago anch’io eh… sono come voi!!), al suo fare da capitano-allenatore complice la pesante assenza di Maschio… Da come dirige la squadra, come se vi giocasse da secoli, al grandissimo goal in tuffo acrobatico (il primo siglillo…), passando per le punizioni sublimi, i tre pali, gli assist per i goal dei compagni che dall’emozione non dormiranno… I Giardini si impongono 4-3 in una delle partite più memorabili della nostra storia, forse la più memorabile, ma il bello non è tanto quanto accade in campo, bensì cosa lui dichiara dopo… Si dice orgoglioso a sua volta di far parte della più forte squadra di calcio a 5 in cui abbia mai militato… Ci riempie di complimenti, elogi, battute simpatiche. Una notte che non dimenticheremo e che non può che avere un seguito… L’ex stella doriana decide infatti di replicare l’esperienza unendosi ai Giardini per tutta la durata della Golden League Provinciale. All’esordio contro il Grassina segna ben 8 reti dando vita ad uno spettacolo balistico che solitamente costa fior fior di quattrini negli stadi o su Sky… Una roba neanche lontanamente imitabile per noi mortali. Vero anche che stavolta gli avversari a differenza del Sorgane, che vanamente gli teneva due uomini addosso, gli lasciano piena libertà, cosa che lo facilita in attacco, ma che permette loro (bravi) di ripartire sempre in superiorità numerica. Finisce incredibilmente in parità, nonostante le sue reti epiche (su tutte quelle su punizione ed il tiro al volo di prima intenzione sul palo più lontano), cosa che rovina un po’ la festa ai Giardini, chiamati nel post-gara comunque a festeggiare col campione il suo 39esimo compleanno. Salta un paio di gare e si ripresenta con la squadra al comando della classifica del girone contro il FirenzeViola.it… A bordo campo c’è una calca di curiosi. Ad un primo tempo bruttissimo dominato dagli avversari, e che lo vede nervosamente inveire contro i suoi compagni per la figuraccia, segue una ripresa memorabile in cui decide di fatto che i Giardini vinceranno… Le perle non si contano… Dalla rovesciata volante che scheggia la traversa, al delizioso pallonetto che regala l’8-7 finale… Qualche battibecco tragicomico con gli avversari passa decisamente in secondo piano e, per una volta, chiude anche qualche spazio in copertura… Torna a qualificazione acquisita per i quarti di finale contro il TheGami ed eguaglia il record di goal realizzati in una singola partita ufficiale, 8, da lui stabilito poche settimane prima… I più belli sono quelli segnati al volo direttamente su rinvio di Manetti. Davvero memorabile quello in pallonetto. Dopo una partita vinta di fatto da solo il giardiniano con la migliore media realizzativa di sempre illumina anche la semifinale contro la Birreria Centrale. Marcato stretto a uomo stavolta segna “solo” una doppietta, ma garantisce il solito grande spettacolo. Memorabile sul finire quando libera al goal di tacco Zatteri per la rete che vale la finale e che farà il giro del web… Purtroppo l’unica gara un po’ stonata è la finalissima di Golden, dove uscirà dopo pochi minuti per noie fisiche con i Giardini già sotto 0-4… Troppi impegni sportivi ravvicinati sembra gli abbiano giocato un brutto scherzo. Lascia comunque con una media di 4 goal a partita, da capocannoniere assoluto di Golden (23 centri personali) e, a prescindere dal finale, ricevendo un grande GRAZIE collettivo per la bellissima esperienza. A fine stagione solo i suoi trascorsi di serie A gli negano d’ufficio il Trofeo Uomo-Squadra estivo, che viene girato al più umano Steo Dimita…