C’era da spararsi…

C’era davvero da spararsi… Lasciar punti per strada contro la Rubino di questi tempi, ultima con soli tre punti in campionato, sarebbe stata una roba da depressione cosmica di massa… Eppure i Giardini ci vanno molto vicino e risolvono la pratica solo nel recupero con il goal del bomber Lamioni che vale vittoria, tre punti e momentaneo secondo posto in classifica a pari merito coi Pumas, seppur col Vinaio che insegue a meno uno e forte di una gara in meno da recuperare. Qualche attenuante sulla pessima prestazione dei Giardini c’è comunque, e va evidenziata. Di botto la squadra si è ritrovata priva di veri e propri cardini, pilastri imprescindibili della stagione in corso… Pensiamo soprattutto a Steo Dimita, che sarà indisponibile per un po’, e saracinesca Viappiani, alle prese col nuovo infortunio… Ma mancavano anche titolari inamovibili come il presidente Bandini, il lungodegente Frosini, il solitamente onnipresente Sborgi e lo stesso Sinameta che più volte ha fatto la differenza. I Giardini hanno rispolverato Manetti, secoli dopo il crack alla mano… Poi abbiamo assistito al contemporaneo esordio in campionato di Pieri e Untaru, anch’essi lontani da tempo dal calcio a 5. Se ci aggiungiamo che Zatteri e Lamioni hanno giocato con vari acciacchi più o meno seri, si intuisce come le condizioni non fossero proprio ottimali. Insomma, prestazionuccia, è vero, ma tirando le somme, tre punti guadagnati di gusto, e non era poi così scontato. La squadra parte benino, esibendo la propria tecnica individuale decisamente superiore a quella dei rivali di turno. Le occasioni non si contano in avvio, ma la palla proprio non vuole entrare. Clamoroso il palo colpito da Lamioni, al primo vero affondo rivale però, come da gran beffa che si rispetti, i Giardini subiscono il goal del vantaggio avversario in contro-piede. Bravo Pieri nel ribadire una prima conclusione, forse poteva far qualcosa in più sulla seconda… Ma le colpe del goal vanno certo spartite con Manetti che è sembrato un po’ sorpreso su una conclusione certo non irresistibile… Più che umano dopo la lunga assenza… Dopo una fase preoccupante del match in cui il ritmo dei Giardini sembra adeguarsi pericolosamente a quello blando dei rivali, è una punizione di seconda trasformata da Antonelli a rimettere le cose in chiaro. Ma il pari dura zero… Lo stesso Antonelli sonnecchia un po’ sull’avversario di competenza, che può mettere al centro per un compagno totalmente dimenticato da Untaru… Il famigerato evergreen “Mina”… Il 2-1 è una bella mazzata… Andare sotto può anche starci, due volte così fa davvero male allo spirito… Untaru si esibisce in molti numeri, ma agisce troppo da solista nonostante la buona verve e il gioco latita. Un po’ meglio l’altro giovane Bottai, certamente più inserito nella manovra collettiva, ma anche lui spesso tradito dalla foga e comunque sfortunato quando coglie il secondo legno giardiniano del primo tempo. Meno male che nel finale di frazione, uno dei pochi sempre lucidi, capitan Maschio, si mette in proprio e mette in atto il garoso affondo, che vale il nuovo momentaneo pareggio. La testa collettiva sembra sbloccata e la manovra ad inizio ripresa si fa più ordinata e apprezzabile, seppur sempre con ritmi bassissimi in un campionato solitamente dove si gira a mille… Lamioni pian piano assume i connotati dell’eroe di serata e serve a Bottai la palla del tanto atteso vantaggio Gvl. Sempre un tiro di Lamioni, poco dopo, propizia il 4-2 di un volenterosissimo Pieri, bravo nel ribadire a rete la palla vacante in area. Sembra fatta. Almeno è quello che pensano i giardiniani in campo, che iniziano a scherzare i rivali, a salire in massa, a sottovalutarli, cercando inutili glorie personali. La Rubino non si dà per vinta e lasciare loro spazi aperti, vere e proprie praterie fertili per il contropiede, può risultare letale… Pellegrini perde un pallone pesante da ultimo uomo, e arriva il 4-3… Pochi istanti dopo il loro 1-2 fotocopia è pazzesco, spietato e lascia i Giardini attoniti… Uno Zatteri più che “incartato”, torna a sedere consapevole che servano forze fresche e muscoli ben funzionanti. Un plauso al riguardo anche per Pieri, bravo nell’alzare bandiera bianca quando la benzina esaurisce. L’Antonelli un po’ in riserva di stagione impiega un po’ di più per far spazio ad altri (tiratina d’orecchie…), ma perlomeno è utile nel far ritrovare la quadra tattica alla squadra. Nel finale l’assedio Gvl è tamburellante, asfissiante, ma sembra tardivo e non pare portare a niente. L’ultimo quintetto che si esibisce tra i nove, quello con Pellegrini dietro ed un vero e proprio tridente padrone del pallone Bottai-Lamioni-Maschio, non molla l’osso fino alla fine… Un paio di accenni di rissa, servono solo per far guadagnare tempo alla Rubino e i Giardini ci cascano in pieno… L’arbitro dichiara che non c’è più tempo, che non si può recuperare oltre, che siamo di fatto al 27esimo minuto, all’ultima azione… La magia parte dai piedi di Bottai, bravissimo nella ripartenza… Così come è bravissimo e Pellegrini nell’assist… Lamioni riceve palla solissimo davanti al portiere e tergiversa quel tanto che basta per esser sicuri di non sbagliare. Il tocco del 5-4 scatena un boato di cuore, da vivere e rivivere, così come il mucchio di uomini Gvl che ricopre Lamioni festante… E’ andata… E meno male… Perché, lo ribadiamo, c’era davvero da spararsi… Chiudiamo con la graditissima visita dell’amico Francesco Flachi, storico Gvl nr53, negli spogliatoi durante il post-partita… Un gesto per nulla scontato di una persona, che evidentemente, ha ancora il Gvl nel cuore, nonostante sia ormai da tempo totalmente votato al calcio a 7. Grazie campione;-)